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F1, le dieci cose da sapere sul Mondiale 2016

Sta per partire la stagione di F1 più lunga di sempre. Ecco le novità regolamentari, i piloti esordienti e tutto sulle nuove mescole Pirelli. La Ferrari riprende l’inseguimento alle Mercedes.
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Si riaccende il Mondiale di Formula 1. Riparte l'inseguimento della Ferrari alle Frecce d'Argento, che sembrano però meno lontane di un anno fa. Che stagione sarà? Ecco le dieci cose da sapere per non arrivare impreparati al GP d'Australia e al primo semaforo verde del 2016.

La più lunga di sempre – Con il rientro del GP di Germania a Hockenheim, e la prima volta di Baku, sede del GP d'Europa, saranno 21 le gare del 2016 e questo porterà a 5 la dotazione di power unit a disposizione di ciascun pilota. Cancellati, dunque, gli ultimi dubbi sulla presenza in calendario del GP degli Usa al Circuit of Americas di Austin, a causa della riduzione del 20% dei contributi statali. Un intervento cruciale è arrivato dall’accordo raggiunto tra organizzatori e il fisco a febbraio, che ha ridotto la rendita considerata per il circuito di 180 milioni di dollari, e di conseguenza ha alleggerito il carico fiscale per gli organizzatori. Nessun rischio nemmeno per il GP del Brasile, nonostante le difficoltà economiche e gli scandali che stanno avvelenando il Paese nell'anno olimpico. “E’ un dato inconfutabile che tutte le gare non finanziate dai governi si trovano di fronte a difficoltà, a causa dei costi astronomici” ha detto l’organizzatore Tamas Rohonyi, “serve un processo che è in corso per riconfigurare le spese in futuro”.

Solo 10 gare in chiaro – Sky trasmetterà in esclusiva 11 gare su 21, di cui 7 tra le prime 10 compresi i GP d'Australia e Bahrain. Il Gran Premio di Cina, terza tappa del mondiale, sarà il primo a passare in diretta anche sulla Rai. Rispetto all'anno scorso, Sky guadagna l'esclusiva di Silverstone e Austin, ma perde Giappone e Messico.

Tre esordienti – Sono undici i team al via della stagione. Due le novità della stagione, il ritorno della Renault che ha rilevato la Lotus e l'arrivo dell'americana Haas con motore Ferrari, telaio Dallara e il giovane 17enne Santino Ferrucci, che sta seguendo il programma GP3 con la Dams, come pilota di sviluppo. Tre i piloti esordienti in F1. Al volante della Manor ci sarà il primo indonesiano di sempre in F1, Rio Haryanto, classe 1993, sostenuto dalla Pertamina, la compagnia statale indonesiana attiva nel campo del petrolio, che arriva da quattro stagioni in GP2 con altrettante scuderie diverse. Con lui, alla Manor, partirà Pascal Wehrlein (classe 1994), cresciuto sotto il marchio Mercedes, detentore del titolo nel campionato di turismo tedesco 2015, unico pilota di sempre a vincere il Mondiale in questa categoria senza nessuna pole position in stagione. Il terzo esordiente sarà Jolyon Palmer (Renault), campione in GP2 nel 2014 e terzo pilota Lotus l'anno scorso.

Le novitàPassato il nuovo format per le qualifiche. La Q1 dura 16 minuti e dopo i primi 7 viene eliminato il più lento, e così via ogni 90 secondi fino alla bandiera a scacchi. I primi 15 passano alla Q2, che dura 15 minuti: dopo i primi sei, e ogni minuto e mezzo, scatta l'eliminazione dei più lenti. Gli otto rimasti entrano in Q3, che dura 14 minuti, con un taglio ogni 90” dopo i primi 5 minuti. Nell'ultimo minuto e mezzo restano in pista solo i primi due per giocarsi la pole. Una proposta che non è piaciuta particolarmente a Maurizio Arrivabene, voluta da Jean Todt come alternativa al progetto estremo di Bernie Ecclestone di introdurre una gara di qualificazione al sabato, con l'inversione della griglia alla domenica. Saranno limitati i messaggi radio su assetti e mappature del motore, ma i team potranno aggiornare i piloti su eventuali pericoli in pista e informarli su bandiere, interruzione e direttive della direzione corsa.

Una mescola in più – Pirelli ha introdotto una nuova mescola, la Ultrasoft, identificata dal colore viola, di durata ancora più breve rispetto alla Supersoft ma al contempo capace di fornire maggiori prestazioni sopratutto sul giro secco. Le altre, ha spiegato Roberto Boccafogli, capo della comunicazione in F1 di Pirelli “sono identiche a quanto utilizzato nel 2015. La modifica riguarda il battistrada ed è mirata a offrire un più chiaro limite di perdita di aderenza, così che il pilota possa più facilmente decidere per il pit-stop.” Inoltre, per dare modo ai team di mettere a punto delle strategie più flessibili tra qualifica e gara, è cambiato il regolamento. Quest'anno Pirelli sceglierà tre mescole da asciutto (tra Ultrasoft, Supersoft, Soft, Medium e Hard). I team, come quest'anno, possono scegliere un totale di 13 set, di cui due obbligatori per vettura (che dovranno essere entrambi disponibili in gara, e almeno uno dovrà essere usato), mentre uno della mescola più morbida tra quelle selezionate va utilizzato in Q3. I restanti 10 set potranno essere scelti liberamente da ogni scuderia, anche differenziando le strategie tra i due piloti Dall’analisi dei dati sono emerse le differenze tra le mescole, un elemento molto importante per le chiavi di lettura che serviranno a partire da Melbourne. I test di Barcellona hanno evidenziato un gap di mezzo secondo tra hard e medie e tra soft e supersoft, di 6-7 decimi tra supersoft e ultrasoft, e vicino al secondo tra le medie e le morbide.

Poche novità tecniche – Le due sessioni di test a Barcellona hanno messo in chiaro che questa Formula 1 è ormai convogliata su dei binari dai quali è difficile uscire. La Ferrari ha innovato molto, ma con un regolamento così ingessato lo spazio di manovra dei tecnici è fin troppo limitato, come ha segnalato anche un insoddisfatto Adrian Newey. Qualcosa in più si vedrà dopo le prime gare, come il muso corto e la nuova ala che la Williams presenterà in Bahrain. Gli aggiornamenti che abbiamo visto in Spagna sono stati quindi per la maggior parte di micro aerodinamica, se si esclude qualche eccezione. La novità più interessante, in termini di regolamento tecnico, riguarda la partenza, che vira ancor di più verso il manuale dopo il divieto dell'uso del software di controllo dallo scorso GP del Belgio. I piloti, infatti, dovranno usare solo uno dei due paddle della frizione e imparare a gestire lo stacco solo con le sensibilità delle dita e non ci sarà da sorprendersi se vedremo qualcuno che resterà piantato sulla griglia. La doppia leva, introdotta dalla McLaren dal 1994, si può comunque utilizzare nel resto della gara.

Motori più rumorosi – Secondo i tecnici della Mercedes, i nuovi scarichi con il condotto della valvola wastegate separato da quello principale, avrebbe reso i motori più rumorosi di circa 4 decibel. Questa valvola, però, si attiva solo quando la pressione di sovralimentazione risulta in eccesso per caricare le batterie attraverso il dispositivo dell’unità MGU-H, quindi l'aumento del rombo del motore si verifica in maniera irregolare e per un periodo piuttosto breve, non certo comparabile al sound dei V10 o dei V8.

Power unit, più aree di sviluppo – I gettoni per lo sviluppo della power unit rimangono 32, come la scorsa stagione, con aree di intervento più ampie rispetto al Mondiale 2015. Originariamente erano previsti solo 25 token, ma grazie ad una rettifica a livello normativo, i particolari inibiti in precedenza sono tornati ad essere liberi sotto il profilo dell'evoluzione e degli interventi. Dunque, le scuderie potranno operare su tutti i 42 elementi inclusi nelle aree di sviluppo: in questo modo aumentano per i team le possibilità di recuperare dal punto di vista delle prestazioni a beneficio dell'equilibrio competitivo.

Force India, il caso Mallya – Il Mondiale 2016 inizia però con un'ombra. Un tribunale indiano, infatti, ha emesso un ordine di arresto nei confronti di Vijay Mallya, team principal della Force India, accusato di dovere a a un consorzio di 17 banche circa 90 miliardi di rupie (1,2 miliardi di euro). La truffa, tuttavia, sarebbe avvenuta attraverso assegni falsi firmati come proprietario della sua compagnia aerea Kingfisher Airlines, ora fallita.

Che hanno detto i test – Nei test di Barcellona, la Ferrari è risultata la più veloce con le mescole più morbide (Kimi Raikkonen ha svettato con la ultrasoft e la soft, mentre Sebastian Vettel è stato il più rapido con le supersoft). Rosberg ha firmato il miglior tempo con le medie, migliorando anche il tempo che nel 2015 gli era valso la pole position su questo circuito, e Valtteri Bottas è stato il più veloce con le Hard, le gomme con cui i piloti hanno affrontato gran parte del GP di Spagna dell'anno scorso, mostrando grandi progressi nei tratti lenti che esaltano trazione e carico aerodinamico. La Williams è emersa anche come la scuderia capace di pesare meno sulle gomme: ha infatti coperto con tre delle cinque mescole, arrivando fino a sette giri di fila con le ultrasoft e le supersoft.

Il futuro di Monza – Il 2016 sarà anche l'anno cruciale per il futuro del GP di Monza. Con questa edizione, infatti, scadrà il contratto con Bernie Ecclestone, in rottura con la Sias, l'ente che gestisce l'autodromo. Un punto critico riguarda la copertura finale di quanto chiesto da Ecclestone (interventi finanziati per il 70% dall'Aci) e le modifiche al tracciato studiate per poter ospitare in futuro anche Superbike e MotoGP e che non piacciono Ecclestone. In più, sulla Sias incombe la messa in liquidazione, e in questo scenario Imola ha ottenuto l'omologazione per ospitare in futuro un GP di Formula 1. L'ipotesi di un'alternanza, come avvenuto in passato in Germania tra Hockenheim e Nurburgring, si fa più concreta.

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