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F1, Marmorini vicinissimo alla Renault

Luca Marmorini, ex direttore Motori ed Elettronica della Ferrari, sta per entrare in Renault. E’ il primo passo della ricostruzione della casa francese dopo le proteste della Red Bull. Seguirà le orme di Aldo Costa in Mercedes?
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Luca Marmorini è vicinissimo alla Renault. L'aretino, considerato non del tutto a ragione il primo responsabile del deficit di potenza della power unit Ferrari e sostituito una settimana fa con il suo vice Mattia Binotto, potrebbe portare in Renault da Maranello alcuni dei collaboratori con cui ha portato il Cavallino nell'era del turbo. La nomina di Marmorini, sottolinea il Corriere della Sera, rappresenta il primo tassello del piano di ristrutturazione della casa motoristica francese dopo le ripetute proteste della Red Bull per la scarsa efficienza del V6 turbo. Lamentele che hanno raggiunto il culmine in occasione del GP d'Austria, sul circuito di proprietà di Mateschitz, quando Vettel e Ricciardo si sono dovuti accontentare di un ruolo da comprimari e Horner ha minacciato di interrompere il contratto con Renault e passare a power unit autoprodotte a marchio Infiniti. Marmorini, il cui ingaggio dovrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni, secondo Autosprint ha rinunciato a un'importante offerta della Nissan per rimanere in Formula 1. La casa giapponese gli aveva offerto di lavorare sui motori ibridi e seguire lo sviluppo del prototipo LMP1 con cui sbarcherà nel campionato del mondo endurance.

Il profilo di Marmorini – Marmorini, laureato in ingegneria all’Università di Pisa nel 1986, ha studiato al Massachussets Institute of Technology, è stato ufficiale di complemento della Marina Militare nel Genio Navale tra il 1987 e il 1988. Due anni dopo è entrato in Ferrari nell'ufficio calcoli della Gestione Sportiva, occupandosi di ricerca e sviluppo. Sempre nel 1990 ha iniziato a lavorare nel reparto Motori della Gestione Sportiva ed è arrivato a ricoprire il ruolo di responsabile del reparto Ricerca e Innovazione. Ha lasciato il Cavallino già nel 1999 per entrare nella scuderia Toyota, che però ha concluso la sua esperienza in Formula 1 senza particolari successi, e dal 2009 è stato richiamato in Ferrari in sostituzione di Gilles Simon.

Il precedente di Costa – L'ormai ex  direttore Motori ed Elettronica del Cavallino potrebbe così ripercorrere il precedente di Aldo Costa, l'ingegnere parmigiano in Ferrari fino al 2011, poi nominato responsabile del Progetto e Sviluppo della Mercedes dominatrice di questa stagione. Costa, entrato in Formula 1 nel 1987 da capo progettista della Minardi, entra in Ferrari nel 1995 per seguire il progetto legato alla F50 GT-Le Mans. Viene nominato presto assistente del capo progettista Rory Byrne, artefice delle vetture-capolavoro con cui Michael Schumacher ha conquistato i suoi sette Mondiali fra Benetton e Ferrari. Nominato Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2002, Costa è fondamentale nel costruire i trionfi del primo decennio degli anni 2000, in cui la Ferrari vince otto titoli costruttori e sei mondiali piloti. Scelto come direttore tecnico nel 2008, lascia il Cavallino nel maggio 2011 dopo cinque deludenti GP e un gap apparso da subito incolmabile dalla Red Bull

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