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F1, mercato piloti: Alonso libera tutti

Il divorzio di Alonso dalla Ferrari scatena la girandola di piloti. Vettel al Cavallino, Kvyat promosso in Red Bull, Sainz insieme a Verstappen nella Toro Rosso dei figli d’arte. Se l’asturiano andrà in McLaren, chi resterà tra Button e Magnussen?
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Vettel in Ferrari? L'ufficialità non c'è, la sostanza sì. Alonso non parla, "ho deciso da mesi ma non lo dico, posso scegliere quando, come e dove andare", le scuderie nemmeno. Ma l'addio del capo meccanico di Vettel in Red Bull e il quasi certo arrivo di Riccardo Adami, ingegnere di pista del tedesco ai tempi degli esordi in Toro Rosso, sono due indizi che fanno più di una prova.

Gli effetti in Ferrari – Nella situazione attuale, Vettel è la scelta migliore possibile per la Ferrari. Perché la ricostruzione, o meglio la rivoluzione, deve passare anche per un entusiasmo da ritrovare verso i piloti e verso i tifosi, e un Alonso sempre più corrucciato, rassegnato, stanco, demotivato come in certi ultimi gran premi, non fa bene a nessuno. Il valore tecnico non è in discussione, il triplo dei punti dei compagni di squadra nei cinque anni in rosso son lì a dimostrarlo, ma quando i grandi giocatori chiedono di andar via, le grandi scuderie hanno sempre da guadagnare nell'accettare le richieste. Vettel corrisponde al profilo del top driver che può assecondare una strategia di rilancio dai tempi, necessariamente, medio-lunghi, e un'amicizia personale con Stefano Domenicali che non può non aver influito nella decisione del tedesco. E poi, l'ultimo tedesco in Ferrari ha riscritto tutti i record, chissà che il precedente non porti fortuna. Certo, Vettel non è il pilota che può far accendere di passione una Ferrari che deve uscire dalla prigionia del sogno, non è il Villeneuve arrivato dopo gli anni di "Computer" Lauda portando come curriculum le corse di motoslitte. E' un'ottimo esecutore, un conduttore della macchina che gli viene messa in mano, ma non ha mai avuto la sensibilità dello stesso Lauda, di Schumacher, per restare ai grandi ferraristi, o di Ricciardo che tanto l'ha oscurato quest'anno, di suggerire indirizzi di sviluppo, modifiche o migliorie. E forse un pilota così servirebbe in una Ferrari sempre più sbilanciata in senso industrial-gestionale, che per la prima volta ha rotto tutti i ponti e i legami con un passato, con una storia che ha sempre messo la gestione sportiva al primo posto. Ma piloti così non ci sono, o comunque non sono sul mercato. E poi questa è la Formula 1 degli amministratori, dei ragionieri, dei bilancini per la benzina, dei "gettoni" per le innovazioni: non è più il tempo per i sognatori. La rottura con Montezemolo, ultima espressione dello spirito della Ferrari del Drake, del fondatore che rinunciò a un accordo praticamente fatto con la Ford per timore che le decisioni sarebbero state prese a Detroit e non a Maranello, certifica il taglio col passato già cominciato con la nomina di Domenicali e poi di Mattiacci nel ruolo di team principal.

Sgarbo sui tempi – A Detroit, alla fine, si torna, con la presidenza Marchionne e una Ferrari parte integrante delle strategie della FCA. Anche per questo, era stato pianificato di annunciare l'arrivo di Vettel il 13 ottobre, giorno dell'insediamento di Marchionne al Cavallino e della quotazione di Fiat-Chrysler a Wall Street. Invece, alle 2.50 del mattino italiano, la Red Bull emette il comunicato che certifica il divorzio del tedesco dalla squadra di Dieter Mateschitz, con cui si è prima fatto le ossa in Toro Rosso (ottenendo la prima vittoria a Monza nel 2008) e poi ha dominato gli ultimi quattro Mondiali in Red Bull. "Nuova formazione piloti per il 2015. Sebastian Vettel ci ha informati che lascerà Infiniti Red Bull Racing alla fine della stagione 2014. Vogliamo ringraziare di cuore Sebastian per il ruolo incredibile che ha avuto in Red Bull negli ultimi sei anni. Siamo lieti di annunciare che Daniel Ricciardo nel 2015 sarà affiancato da un’altra stella nascente del programma Junior, Daniil Kvyat", con l'affidabile Vergne ancora sacrificato. Alonso non è mai stato considerato come possibile sostituto di Vettel, ha spiegato Horner. “E' un pilota fantastico” ha detto Horner. “ma la nostra politica è di investire all’interno e dare una chance ai nostri ragazzi”. A questo punto aumentano le chance di vedere Carlos Sainz jr., altro figlio d’arte candidato numero 1 per il titolo in Formula Renault 3.5 e altro prodotto del programma Red Bull Junior Team, al posto del russo in Toro Rosso e far coppia con Verstappen jr: una coppia a metà tra le piccole canaglie e il ballo dei debuttanti.

Valzer d'ottobre – Il finale di stagione diventa così la riedizione di "Arrivi e partenze" soprattutto se, come tutto lascia presagire, che Alonso abbia deciso di accettare l'offerta della McLaren e scommettere sul fascino del motore Honda. L'arrivo sempre più probabile dell'asturiano toglierebbe il posto a uno tra Magnussen e Button, che ancora non hanno firmato il rinnovo del contratto in scadenza a fine stagione. L'inglese, che ha già guidato per la scuderia Honda tra il 2006 e il 2008, ha già lanciato la sua auto-candidatura alla vigilia del gran premio. "La power unit è nuova e con l'ERS ci saranno tanti aspetti su cui lavorare. Sarebbe utile per loro avere gli input da un pilota esperto".

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