Jean Todt: “Sì all’incontro sulla nuova F1”
Jean Todt apre all'incontro con Montezemolo per discutere del futuro della Formula 1. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, il presidente della FIA si è dichiarato "aperto a proposte che possano migliorare le cose. L'unica osservazione che faccio è che la Formula 1 resta il massimo dell'automobilismo sportivo e questo è davanti agli occhi di tutti". Eppure gli spettatori globali che nel mondo hanno guardato almeno 15′ del Mondiale sono calati di molto negli ultimi due anni. Nel 2012 sono scesi da 515 a 500 milioni, anche per la fine del contratto con CCTV, l’emittente di Stato cinese, e il passaggio dai canali in chiaro alla pay-tv in Francia. E nel 2013, secondo i dati del Global Media Report, la F1 ne ha ha persi altri 50 milioni. "Si', però oggi, oltre alla tv, ci sono altri mezzi di comunicazione. Si tratta di vedere come rigenerare l'interesse. Come? Convocherò attorno a un tavolo sponsor, stampa, new media, organizzatori, piloti di oggi e di ieri, e i costruttori. Accogliendo le proposte più interessanti". L'apertura di Jean Todt è in un certo senso un riconoscimento per il peso politico-economico della Ferrari nel mondo della F1 . Perché è vero che la Ferrari ha bisogno della Formula 1, è il team che guadagna più di tutti grazie al bonus riconosciuto in quanto unica scuderia presente a tutte le edizioni del Mondiale. Ma è altrettanto vero che, per il suo appeal globale, anche la Formula 1 ha bisogno della Ferrari.
Convergenza – La richiesta di aprire il tavolo ai media e a una serie di soggetti esterni alla Formula 1 ma coinvolti a vario titolo nel circus, che era arrivata già dal presidente della Ferrari. Quando ha proposto di organizzare il meeting a Maranello in occasione del Gran Premio d'Italia, infatti, ha dichiarato di voler invitare i media, le tv, e i principali stakeholder della rete come Google, Apple, Facebook e Twitter. Montezemolo è tornato più recentemente sull'argomento, in un'intervista al magazine tedesco Focus, in cui ha invocato un ritorno all'antico per la Formula 1. “Le regole sono troppo complicate, i piloti sono diventati dei tassisti” ha detto. “Ora devono pensare a risparmiare le gomme e la benzina. Prima vinceva semplicemente il pilota migliore sulla macchina migliore. Adesso il pubblico sugli spalti e i telespettatori non capiscono più quello che succede in pista”. Tuttavia per il presidente della FIA, "la mentalità del pubblico puo' cambiare, gli interessi nella società mutano. E' vero, i giovani non hanno più quella spasmodica attrazione che c'era venti anni fa o più".
Buona salute – Per Todt, "l'automobilismo gode di buona salute. Pensiamo solo a quanto e' stato fatto in Austria da Dieter Mateschitz, che ha saputo ricreare l'entusiasmo della gente. E vogliamo parlare della 24 Ore di Le Mans, che ha richiamato 263 mila spettatori? Una gara grandissima con Audi, Toyota, Porsche". Come recuperare, allora, l'appeal della Formula 1? Secondo l'ex direttore della Ferrari, la strada dell'ibrido che secondo i tifosi avrebbe portato a corse noiose, "è la strada giusta, ma non siamo stati capaci di comunicarla bene. Però il futuro dell'automobilismo va in questa direzione". Una tesi sposata in questi giorni da un'altra figura indimenticabile nella storia del Cavallino, l'ingegnere Mauro Forghieri, che ha disegnato tra le altre le 312 portate sul tetto del mondo da Niki Lauda. "La noia?" conclude Todt. "Non la vedo".