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Marc Marquez ad Assen come SuperRossi nel 1997

Il fenomeno di Cervera alza braccia e gambe sul traguardo del TT Circuit di Assen. Un po’ come il Rossi Superman al Nurburgring nel 1997.
A cura di Valeria Aiello
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Quei brevi rovesci previsti per l’orario di gara hanno reso l’Università delle due ruote una delle sfide più inimmaginabili del calendario mondiale 2014. Sotto scrosci pioggia prima battente poi a tratti impercettibile, la frenesia dei box per il flag to flag infiamma il TT Circuit di Assen in gara assurda. Poche le certezze in pista sotto un’acqua che va man mano asciugandosi e dove a “nuotare” per primo sotto alla bandiera a scacchi del GP d’Olanda, è Marc Marquez che, recuperato l’errore dopo il cambio moto, mette dietro uno straordinario Andrea Dovizioso, al suo miglior risultato stagionale in sella alla Ducati GP14 della nuova era dall’Igna. E se da dietro il forlivese alza le mani per dire che alla Rossa di Borgo Panigale manca ancora di velocità, davanti è Marc Marquez ad alzare braccia e gambe sul traguardo che da anfibio del bagnato centra l’ottava volta consecutiva su otto gare disputate da inizio stagione.

Sotto la bandiera a scacchi del TT Circuit di Assen Marc Marquez rievoca vecchi ricordi, quelli di un Superman di periferia (cit.) che volava sull’asfalto del Nurburgring. Era il 1997 quando Valentino Rossi portava aria nuova nel mondiale, un anno superlativo per il 18enne di Tavullia che giustificava la saga di show di fine gara con il titolo mondiale nel quarto di litro. Uno spettacolo nello spettacolo che tracciava una linea di demarcazione tra le epoche precedenti e quella che il pesarese avrebbe riscritto nei anni a seguire.

Funambolismi e gag esilaranti di cui il fenomeno Marquez si ciba quotidianamente, come dalla spallata di Jerez che ricorda la manovra del Dottore su Gibernau, piuttosto che la reinterpretazione del sorpasso al cavatappi di Laguna Seca ai danni di un Dottore consapevole di quanto i musi lunghi e le facce storte siano finite con l’alimentare vecchie antipatie e rivalità. Una rilettura da record quella di Super Marquez che con il suo incantesimo ci tiene incollati nell’attesa di vedere se al Sachsenring riuscirà a schioccare la freccia di Robin Rossi e che porterebbe lo spagnolo della Honda a un passo dalle dieci vittorie consecutive del 1997 firmate Mick Doohan.

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