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MotoGP, Valentino Rossi: “Se mi ritiro? Ho un contratto, vado avanti fino al 2020”

Il pesarese archivia con una battuta la discussione sul presunto addio anticipato: “Quando a luglio non c’è niente da scrivere, quella che smetto è la notizia che fa fare più click. Ma d’estate ci sta, ci vuole qualcosa per divertirsi. Lunedì parte il 2020, ma ci penseremo lunedì”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi durante la conferenza stampa a Brno / MotoGP.com
Valentino Rossi durante la conferenza stampa a Brno / MotoGP.com

Se mi ritiro? Ormai si gioca su quello che non si vuole capire. Era chiarissimo che correrò sia quest’anno sia l’anno prossimo perché ho il contratto firmato all’inizio dell’anno scorso. Quindi è chiaro che continuerò nel 2019 ma anche nel 2020, e lo sa anche chi lo ha scritto. Ma d’estate, quando c’è il mese di luglio in cui c’è poco da scrivere, la notizia che fa fare più click è che Valentino smette. Se ci ho pensato? Sinceramente no, ma lo sapeva anche chi lo ha scritto. Ma d’estate ci sta, ci vuole qualcosa per divertirsi”. Così Valentino Rossi a margine della conferenza stampa del GP della Repubblica Ceca che ha ufficialmente aperto questa seconda parte della stagione MotoGP 2019.

A 40 anni, sebbene abbia ancora più di un anno di contratto con la Yamaha, il pesarese sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua carriera, a partire dal digiuno di vittorie che va avanti dalla gara di Assen del 2017 fino al bottino più magro di sempre in MotoGP, 80 punti nelle prime nove gare che attualmente lo confinano al sesto posto della classifica piloti, a 105 punti di ritardo dal leader Marc Marquez e 5 dal compagno di squadra Maverick Vinales. Una situazione che, a detta dei detrattori, lo avrebbe spinto verso la decisione di un ritiro anticipato, senza considerare le dichiarazioni del managing director della Yamaha, Lin Jarvis, che sono suonate come un ben servito. Già prima di partire per la Repubblica Ceca, Rossi ha tentato un approccio volto a escludere questa ipotesi, facendo riferimento al test ufficiale che si svolgerà lunedì sempre a Brno (“Inizieremo a prepararci per il 2020”). Una posizione ribadita anche nell’incontro con la stampa, dopo aver rispettato il minuto di silenzio in memoria di Luca Semprini, l’addetto stampa della Ducati MotoGP dolorosamente scomparso nella notte e aver stretto la mano anche di Marc Marquez, seduto accanto a lui in conferenza. “In questa pausa estiva ho pensato molto ai risultati ma ho avuto anche la possibilità di riposare e ricaricarmi per tornare al meglio. La prima parte del campionato è stata molto dura per noi. Non abbiamo avuto i buoni risultati che ci aspettavamo, quindi ci dobbiamo concentrare e cercare di lavorare meglio per ottenere risultati migliori in questa seconda parte della stagione”.

Nelle ultime gare ma anche da Jerez, Quartararo e Vinales si non dimostrati molto forti, e questo vuol dire che la moto è competitiva – ha aggiunto il pesarese – . Dobbiamo cercare altri modi per trovare un buon feeling e guidare al limite”. Parlando poi dei risultati della Yamaha a Brno e della gara dello scorso anno, Rossi taglia corto: “Se la Yamaha potrà lottare per la vittoria? La M1 è cambiata molto dallo scorso anno, ma di solito a Brno la M1 va forte. L’anno scorso è stata una buona gara per me, ma non avevo abbastanza potenziale. Vedremo domani nelle prove come andrà, se avrò un buon feeling e come andranno le cose questo weekend”.

Cosa intendo con lavorare meglio? Non credo che il problema sia l’approccio ma che nelle ultime gare non siamo stati abbastanza veloci. Abbiamo provato diverse cose ma non siamo stati abbastanza competitivi. Dobbiamo trovare il modo per portare la moto al massimo ed essere più forti”. C’è poi spazio anche per i ricordi. “23 anni fa, nel 1996, la mia prima vittoria a Brno? La ricordo benissimo, credo che tutti i piloti ricordino la loro prima vittoria. Per me è stata importante, anche perché qui nel 1997 ho vinto il mio primo Mondiale, per cui è sempre un piacere tornare a Brno”.

Infine, sul test in ottica 2020 ha concluso: “Non so esattamente cosa accadrà lunedì, ne parleremo dopo la gara. Spero che ci sia qualcosa di nuovo, ma dobbiamo comunque lavorare duro per essere forti. Alla fine ciò che fa la differenza è l’insieme di elettronica, scocca e motore, quindi è difficile parlare di componenti. Il test di lunedì sarà importante perché potremo capire qualcosa per il prossimo anno, per cui sono curioso, ma adesso ci concentreremo sulla gara e dopo sul test”.

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