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Valentino Rossi e non solo, dopo 14 anni 6 italiani al via in MotoGP

Mondiale in salsa tricolore grazie anche al contributo non secondario del pesarese che con la sua VR46 Academy quest’anno schiera tre piloti, Vale compreso.
A cura di Valeria Aiello
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L’Italia torna grande in MotoGP. Sei gli italiani al via, come non accadeva dal 2005, anno del bis di Valentino Rossi con la Yamaha contro rivali storici come Max Biaggi, Loris Capirossi e Marco Melandri, quattro dei sei azzurri, con Roberto Rolfo e Franco Battaini, al via di quella stagione.

Sei e tutti di qualità, una carica a cui, 14 anni dopo, Valentino Rossi, con la sua VR46 Academy, porta grandi meriti, con tre piloti, lui compreso, ai nastri di partenza: dalla sua scuola arrivano Franco Morbidelli e, al debutto in MotoGP, Francesco Bagnaia, entrambi campioni del mondo Moto2, rispettivamente nel 2017 e 2018. Una nazionale in piena fioritura e pronta a diventare protagonista di una stagione in salsa tricolore che scatterà domenica 10 marzo, in Qatar, quando i riflettori del circuito di Losail si accenderanno per la prima gara del Mondiale, un esordio che promette non poche emozioni.

# 4 Andrea Dovizioso

23 marzo 1986 (età 32 anni), Forlimpopoli. Mondiali vinti: 1 (125 nel 2004), 21 vittorie, 92 podi, 20 pole position. Nel 2018: 2° (245 punti), 4 vittorie, 9 podi, 2 pole.

DesmoDovi riparte da vicecampione del mondo con un solo chiaro obiettivo, battere Marc Marquez e una Honda quest’anno rinforzata dall’arrivo dell’ex ducatista Jorge Lorenzo. Un dream team che – nella sua rivalità interna – rischia però di lasciare punti preziosi, un bottino che Dovizioso e gli altri favoriti al Mondiale faranno bene a non perdere di vista. Dopo aver completato un precampionato da 8, gestendo al meglio il lavoro sulla sula nuova GP19 e dando la sensazione di non voler mostrare troppo ai rivali, Dovizioso è pronto a iniziare una nuova grande stagione.

#9 Danilo Petrucci

24 ottobre 1990 (età 28 anni), Terni. Miglior risultato finale (8° nel 2018), 6 podi. Nel 2018: 8° (144 punti), 1 podio.

Promosso in Ducati, Danilo Petrucci è pronto a giocarsela per le migliori posizioni per conquistarsi la riconferma nel team ufficiale. Il ternano riparte da un 2018 chiuso con l’ottavo posto e un solo podio, secondo a Le Mans, ma un’esperienza sulla Desmosedici cresciuta nelle quattro stagioni sotto le insegne del team Pramac. Per lui l’obiettivo è conquistare la prima vittoria, oltre a quello morale di rischiare il necessario nella lotta con Dovizioso perché non si ripetano errori del passato. Un ruolo implicito da secondo pilota per ora espressamente taciuto da Borgo Panigale.

#21 Franco Morbidelli

4 dicembre 1994 (età 24 anni), Roma. Mondiali vinti: 1 (Moto2 nel 2017), 8 vittorie, 21 podi, 6 pole position. Nel 2018: 15° (50 punti).

Con alle spalle un anno di esperienza in MotoGp, anche se sulla Honda del team Marc Vds, Franco Morbidelli ha quest’anno buone possibilità di scalare la classifica in sella alla Yamaha del team Petronas, una moto che sarà (quasi) la stessa delle ufficiali di Valentino Rossi e Maverick Vinales. Un rivale in più da cui guardarsi, dopo test invernali che lo hanno visto subito veloce e a proprio agio con la M1.

#29 Andrea Iannone

9 agosto 1989 (età 29 anni), Vasto. Miglior risultato finale (3° in Moto2) 13 vittorie, 35 podi, 10 pole position. Nel 2018: 10° (133 punti), 4 podi.

Binomio pilota italiano-moto italiana anche per l’Aprilia con il neoarrivato Andrea Iannone. La RS-GP della casa di Noale rappresenta una buona base di partenza per il pilota di Vasto e il suo lavoro sulla moto, dopo aver quasi completamente perso i test di Sepang, è sembrato procedere con grandi potenzialità. La priorità sarà quella di arrivare alla gara cercando di sfruttare al meglio il pacchetto tecnico per trovare una posizione nella top ten.

#46 Valentino Rossi

16 febbraio 1979 (età 40 anni), Urbino. Mondiali vinti: 9 (125 nel 1997, 250 nel 1999, 500 nel 2001, MotoGP nel 2002, 2003, 2004, 2005, 2008 e 2009), 115 vittorie, 232 podi, 65 pole position. Nel 2018: 3° (198 punti), 5 podi, 1 pole.

I test in Qatar hanno lasciato sensazioni positive anche se alla Yamaha manca ancora qualcosa per colmare il gap dalle rivali Honda e Ducati. Un ritardo che non si recupera in tre mesi, anche se la rivoluzione invernale di uomini e mezzi sembra dare i primi effetti. La sensazione è che, al momento, la M1 sia pronta per giocarsi le gare ma non il campionato, ma è anche vero che le prestazioni ottenute da Vinales e da chi, come Franco Morbidelli e il debuttante Fabio Quartararo, ha guidato per la prima volta la M1, suggeriscono una base molto amica dei piloti.

#63 Francesco Bagnaia

14 gennaio 1997 (età 22 anni), Torino. Mondiali vinti: 1 (Moto2 nel 2018), 10 vittorie, 23 podi, 7 pole position. Nel 2018: 1° in Moto2 (306 punti), 8 vittorie, 12 podi, 6 pole.

Ha iniziato il 2019 oltre le aspettative, disputando un ottimo precampionato e dimostrando tanta voglia di imparare. Dopo il titolo vinto nel 2018 in Moto2, Bagnaia affronta il salto di categoria in sella alla Ducati del team Pramac, consapevole della sfida che lo attende. Per adesso, l’incognita resta quella della tenuta di gara ma l’obiettivo in testa è ben chiaro. “Battere gli altri esordienti perché voglio diventare rookie dell’anno. Arrivare tra i primi dieci sarebbe perfetto”.

Gli italiani della Moto2 e Moto3

In Moto2 saranno 9 gli italiani che affolleranno la griglia di partenza: Andrea Locatelli (Italtrans Racing team), Lorenzo Baldassarri (Pons HP40), Luca Marini e Nicolò Bulega (Sky Racing team VR46). Stefano Manzi (Forward Racing). Simone Corsi (Tasca Racing). Al debutto nella categoria Fabio di Giannantonio (Speed Up Racing), Enea Bastianini (Italtrans Racing team), Marco Bezzecchi (Red Bull KTM Tech3). 8, invece, gli azzurri al via in Moto3: Dennis Foggia (Sky Racing team VR46), Tony Arbolino e Romano Fenati (team 0), Andrea Migno (Bester Capital Dubai), Niccolò Antonelli (Sic58 Squadra Corse), Lorenzo Dalla Porta (Leopard Racing) e i rookie Celestino Vietti (Sky Racing team VR46) e Riccardo Rossi (Kommerling Gresini Moto3).

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