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Moto2, perché Romano Fenati può tornare a correre già in Giappone

Sospeso dalla Federmoto, il pilota marchigiano potrebbe gareggiare a Motegi una volta scontate le due gare di penalità. Ai sensi del Regolamento Sportivo del mondiale, per disputare i Gp non è obbligatoria la licenza nazionale. Nel frattempo martedì sarà in Svizzera, dove verrà ascoltato dal Presidente della Fim.
A cura di Valeria Aiello
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Il Tribunale federale della Federmoto (FMI) ha confermato la sospensione da ogni attività sportiva e federale di Romano Fenati ma, per come stanno oggi le cose, il pilota marchigiano può tornare a correre a partire dal Gp del Giappone (21 ottobre), dopo aver scontato la squalifica per i prossimi due Gp che lo costringerà a saltare la gara di Aragon (23 settembre) e quella di Buriram (7 ottobre).

Romano Fenati, 22 anni
Romano Fenati, 22 anni

Al momento, visto il licenziamento in tronco arrivato dal team Marinelli Snipers, a Fenati mancherebbero moto e team ma non si può escludere che qualche altra squadra non sia già bussando alla sua porta. Del resto – a parte il grave gesto nei confronti di Stefano Manzi (Fenati ha tirato il freno dell’avversario mentre i due sfrecciavano a 220 km orari) – il 22enne di Ascoli Piceno, vicecampione del mondo Moto3 nel 2017, è uno dei migliori piloti in circolazione, motivo per cui prima della fine della stagione potrebbe paradossalmente trovare una nuova squadra pronta a credere in lui. Aspetto non certo di secondo piano ma, evidentemente, il solo che per adesso tiene Romano fuori dal mondiale: ecco perché.

Fenati sospeso, può tornare già in Giappone

Con la sospensione confermata venerdì dai magistrati federali, per Fenati persiste il ritiro della tessera e della licenza italiana. Quest’ultima però, non è obbligatoria per disputare i Gp del Mondiale, come stabilito dall’art. 1.10.1 del Regolamento Sportivo ratificato Federazione Internazionale del motociclismo (FIM). “Per partecipare al campionato del mondo i piloti devono fare parte di un team iscritto all’Irta – ad eccezione delle wild card. Il pilota deve possesso di una “Licenza FIM Grand Prix” rilasciata da una Federazione nazionale… […] La Federazione internazionale non obbliga un pilota ad essere in possesso di una licenza nazionale. Tuttavia, l’obbligatorietà di avere la licenza nazionale è riservata (dipende dalla legislazione nazionale applicabile).”

Martedì sarà ascoltato dalla FIM

Vale a dire che la sospensione inflitta dal Tribunale della FMI a Fenati non ha alcun effetto sulla sua partecipazione al mondiale che è invece regolata dalle norme della FIM. La stessa FIM che, nel frattempo, lo ha convocato per martedì 18 settembre nella sede svizzera di Mies dove verrà ascoltato dal Presidente della FIM, il venezuelano Vito Ippolito. Fenati dovrà chiarire la sua condotta di gara e i motivi che lo hanno spinto a comportarsi in quel modo, provando a spiegare che è trattato di uno scatto di rabbia che non si ripeterà mai più. D’altra parte, la FIM che ha già esaminato i fatti (le due giornate di squalifica sono state inflitte dal Panel di Steward della FIM, il collegio di commissari sportivi introdotto dopo i fatti accaduti nel 2015 in MotoGP a Sepang tra Valentino Rossi e Marc Marquez) potrebbe decidere di rivedere la decisione e estendere la squalifica a un periodo più lungo. Un inasprimento a posteriori che rischia di ritorcersi anche nei confronti della FIM e dell’organizzazione del Motomondiale, andando ribadire quelli che sono i palesi limiti nella gestione delle gare.

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