MotoGP, caso Ducati: oggi l’udienza decisiva: ecco cosa rischia Dovizioso
Il ricorso di Aprilia, Honda, Suzuki e KTM contro l’appendice Ducati che ha messo sub-judice il risultato del GP del Qatar ma soprattutto la vittoria di Andrea Dovizioso verrà discusso oggi nell’udienza della Corte d’Appello della Federazione Internazionale del Motociclismo (FIM) chiamata a decidere se l’appendice montata al forcellone delle GP19 è irregolare o meno.
Caso Ducati, ecco cosa rischia Dovizioso
La decisione spetta ai tre membri della Commissione Internazionale dei Giudici della Federazione che a Mies, nella nuova sede svizzera della Fim, vicino a Ginevra, si riuniranno per determinare se il particolare montato al forcellone delle GP19 è in grado di generare carico aerodinamico. A Mies saranno ascoltate anche le quattro squadre coinvolte nella protesta, rappresentate dal ceo di Aprilia Racing Massimo Rivola per la squadra di Noale, il team principal della Honda Alberto Puig che farà lo stesso per HRC, il team manager Davide Brivio per la Suzuki mentre il team manager di KTM Mike Leitner sarà affiancato da uno dei suoi dirigenti, Winfried Kerschhaggl. La Ducati, invece, ha inviato a Mies il direttore generale del Reparto Corse, Gigi Dall’Igna, accompagnato da Fabio Sterlacchini, il coordinatore tecnico che in Qatar ha difeso la squadra davanti al Panel di Steward della MotoGP. L’udienza è fissata per le ore 11 e probabilmente durerà per gran parte della giornata.
Il conflitto nasce da due diverse letture del regolamento: le quattro squadre che hanno presentato reclamo ritengono che l’appendice montata dalle GP19 in Qatar abbia funzione aerodinamica, per cui vietata dal regolamento tecnico – Dispositivi o forme che sporgono dalla carena e non integrate nel corpo della moto (es. ali, pinne, sporgenze, etc.) che possano fornire un effetto aerodinamico non sono consentiti (articolo 2.4.4.7 paragrafo 8). La Ducati, d’altra parte, sostiene che il particolare, che tra l’altro ha ricevuto l’approvazione del Direttore tecnico del campionato, Danny Aldridge, serva a migliorare il raffreddamento della gomma posteriore delle sue moto.
Dopo aver ascoltato le diverse versioni, i giudici della Corte d’Appello – il presidente indiano, Anand Sashidharan, lo svedese Lars Nilsson e il finlandese Sakari Vuorensola – si riuniranno per decidere chi ha ragione. Tra i vari scenari, esiste anche la possibilità della non ammissibilità del ricorso e del rigetto per vizi procedurali. La sentenza, invece, potrebbe essere nota già oggi anche se, ciò che è certo, è che la decisione finale verrà comunicata prima della seconda gara della stagione, in programma il 31 marzo in Argentina. Al momento, per la Ducati si prospettano quattro diverse opzioni:
Se l’appendice Ducati è regolare…
Se la Corte d’Appello della FIM riconoscerà che il deflettore al forcellone è regolare e che la sua funzione è semplicemente quella di raffreddare la gomma posteriore, il risultato del Gp del Qatar sarà salvo. Come conseguenza diretta, la Ducati continuerà a usare il particolare e gli altri costruttori potranno sviluppare e installare appendici simili sulle loro moto.
Se l’appendice Ducati è irregolare…
Nel caso in cui la Corte di Appello della FIM ritenga che il deflettore generi carico aerodinamico e che il suo utilizzo vada contro al regolamento, si presenterebbero tre opzioni:
a) la squalifica dei piloti Ducati che durante il Gp del Qatar hanno utilizzato il particolare – Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci e Jack Miller.
b) I piloti Ducati conservano i punti conquistati in Qatar (25 da Dovizioso e 10 da Petrucci) ma la squadra perde quelli nel campionato costruttori, vietando l’utilizzo del deflettore in futuro.
c) Nessuna penalità per i piloti e la Ducati, vietando però l’utilizzo del deflettore in futuro – ipotesi che metterebbe d’accordo le quattro squadre firmatarie del reclamo. Proprio Rivola ha spiegato che “non ci dovrebbe essere effetto retroattivo. Dovizioso mantiene la vittoria in Qatar e dalla gara in Argentina la Ducati torna a correre senza quel dispositivo”.