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F1, GP Cina, è il momento di Raikkonen?

Il finlandese chiude secondo, a soli 4 decimi da Hamilton, nelle prove libere. Raikkonen fa meglio di Vettel anche nella simulazione di gara, con le gomme medie. Qualche segnale di ripresa arriva da Red Bull e McLaren. Mistero sull’invasore che ha attraversato la pista ed è penetrato nella corsia box.
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Dalla Cina con furore. La rinascita della Ferrari in Oriente continua. Dietro Hamilton, che domina entrambe le sessioni, firma il miglior tempo in 1.37.219, e impone un ritmo insostenibile per tutti anche per i primi 10 giri della long run (sul piede dell'1.42.4), Raikkonen è l'unico a scendere sotto l'1.38. Con una nuova ala posteriore, più "scarica" rispetto a quella provata dal compagno di squadra Kvyat, Ricciardo stampa il terzo tempo di giornata, 2 centesimi meglio di Vettel e 8 centesimi meglio di Rosberg, che più volte si è lamentato del sottosterzo nel settore centrale. La bontà del lavoro di Maranello è scritto anche nell'ottavo posto di Nasr (quinto in FP1) su un circuito dove non aveva mai corso prima, in FP1 sulla Sauber che ha presentato a Shanghai una nuova ala anteriore dal maggior carico con profili aggiuntivi e una paratia verticale supplementare. Qualche segnale di ripresa arriva dalle McLaren, con il decimo tempo di Button e il dodicesimo di Alonso. Restano invece al di sotto delle aspettative le Williams. Sol ottavo Bottas, poco indicativo il terzultimo tempo di Massa che ha girato solo mezz'ora in FP2 perché nel corso del suo tentativo con gomme da qualifica ha bloccato le ruote posteriori in staccata, prima della frenata più dura di tutto il Mondiale, e si è schiantato contro il muro in fondo al lungo rettifilo di 1.2 km.

Ferrari vola con le soft – Le indicazioni che arrivano da Shanghai confermano i segnali emersi già dal venerdì a Sepang. Con le gomme meno performanti, le medie, le Rosse subiscono distacchi superiori al secondo rispetto alle Frecce d'Argento, che non hanno presentato innovazioni aerodinamiche di rilievo e soffrono leggermente di sottosterzo nel settore centrale. Ma con le soft, che sull'asfalto oggi particolarmente sporco garantiscono miglioramenti di quasi due secondi, molto superiori al delta di circa 1,2 secondi indicato da Pirelli (in condizioni di pista ottimale), è tutta un'altra storia. Con i pneumatici "gialli", Raikkonen gira sui tempi delle Mercedes e mostra di trovarsi più a suo agio, anche in assetto da gara, di Vettel, che comunque è riuscito ad esprimere alla fine del rettilineo più lungo del Mondiale la velocità di punta più alta di giornata, e ha dato vita a un duello ruota a ruota con Rosberg nella long run. Anche sulla SF15T non si vedono grandi modifiche tecniche: spicca solamente la chiusura della carrozzeria al posteriore per massimizzare l'efficienza aerodinamica su una pista a medio-alto carico con temperature decisamente più basse rispetto alla Malesia.

La Red Bull è tornata? – Continua il lavoro di McLaren e Red Bull per recuperare il tempo perduto. A Woking, Prodromou ha ridisegnato completamente l'impianto frenante, in attesa del completo sviluppo della power unit Honda. In casa Red Bull, oltre a qualche aggiustamento sul telaio, si è scelta una strategia differenziata per i due piloti, costretti ad attendere molto prima di scendere in pista in FP2. Ricciardo ha senza dubbio beneficiato di un'ala posteriore più "scarica", con un profilo in meno, mentre Kvyat, sesto, è finito sulle barriere a un quarto d'ora dalla fine e ha distrutto l'ala anteriore (comunque vecchia) nel tentativo di rientrare ai box con un principio d'incendio alla pinza del freno posteriore sinistro. Resta alta, comunque, la tensione con la Renault, comunque, è ormai ai minimi storici, e l'avvertimento di Mateschitz, "Siamo in F1 per vincere, non per partecipare, se va avanti così potremmo anche lasciare", suona come il più pesante j'accuse verso i motoristi francesi. Anche se Dani Ricciardo, finito in Malesia dietro anche a Verstappen e Sainz della scuderia satellite della Toro Rosso, ha ammesso che bisogna migliorare tutto, non solo la power unit.

L'invasore – E di certo gli organizzatori saranno chiamati a migliorare il livello di sicurezza all'interno dell'impianto dopo l'intrusione di un misterioso invasore in nero che si è buttato giù dalla tribuna, ha attraversato di corsa il rettilineo d'arrivo ed è riuscito anche a penetrare nella corsia box prima di essere fermato dalla polizia. Secondo le prime indicazioni, avrebbe desiderato provare una macchina. Nessuna motivazione "educativa", dunque, non si tratta di un emulatore di Cornelius Horan, l'ex sacerdote irlandese spuntato all'Hangar Straight a Silverstone, nel 2003, correndo in senso contrario alle monoposto, con un cartello "Leggete la Bibbia, la Bibbia dice sempre la verità".

Benzina – A Shanghai sono entrate in vigore le nuove misure per il monitoraggio del flusso di carburante che transita dal serbatoio alla power unit, che non deve superare i 100 chili per ora (una misura che non tiene conto, peraltro, della differenza di densità delle benzine fornite alle scuderie). Il nuovo regolamento tecnico impone che la portata comunicata ai tecnici della FIA non sia solo misurata attraverso il flussometro, ma anche a valle, all'altezza degli iniettori. Una richiesta determinata, secondo fonti FIA come riferiscono Marca e El Confidential, da una protesta della Total, fornitore dei motori Renault, che avrebbe denunciato come la Mercedes e la stessa Ferrari sarebbero state in grado di eludere la soglia mantenendo il flusso regolare all'interno dello strumento di misurazione ma senza iniettare tutta la benzina poi nelle camere di combustione. Ma le prove dimostrano, comunque, che la Ferrari non ha utilizzato questa soluzione nei primi due gran premi della stagione.

GP CINA, PROVE LIBERE – LA CLASSIFICA FINALE

1. L.Hamilton Mercedes Mercedes 1:37.219 32
2. K.Raikkonen Ferrari Ferrari 1:37.662 0.443 35
3. D.Ricciardo Red Bull Renault 1:38.311 1.092 24
4. S.Vettel Ferrari Ferrari 1:38.339 1.120 30
5. N.Rosberg Mercedes Mercedes 1:38.399 1.180 35
6. D.Kvyat Red Bull Renault 1:38.737 1.518 10
7. V.Bottas Williams Mercedes 1:38.850 1.631 27
8. F.Nasr Sauber Ferrari 1:39.032 1.813 26
9. R.Grosjean Lotus Renault 1:39.142 1.923 32
10. J.Button McLaren Honda 1:39.275 2.056 29
11. P.Maldonado Lotus Renault 1:39.444 2.225 30
12. F.Alonso McLaren Honda 1:39.743 2.524 27
13. M.Ericsson Sauber Ferrari 1:39.751 2.532 33
14. M.Verstappen Toro Rosso Renault 1:39.894 2.675 32
15. C.Sainz Jr Toro Rosso Renault 1:39.971 2.752 28
16. N.Hulkenberg Force India Mercedes 1:40.151 2.932 28
17. F.Massa Williams Mercedes 1:40.423 3.204 7
18. S.Perez Force India Mercedes 1:40.868 3.649 24
19. R.Merhi Marussia Ferrari 1:42.973 5.754 27
20. W.Stevens Marussia Ferrari 1:44.564 7.345 8

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