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La proposta di Montezemolo: incontro a Maranello per il futuro della F1

Montezemolo vuole discutere con tutti gli attori il futuro di una Formula 1 diventata troppo cervellotica, poco attraente e poco appassionante. Ha invitato Ecclestone, Todt, le scuderie, gli sponsor e i media a Maranello per il Gp d’Italia. E ha aperto anche a Facebook, Google, Twitter.
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Tutti a raccolta, per progettare la Formula 1 2.0. Luca Cordero di Montezemolo si fa ancora una volta portavoce delle istanze di cambiamento e di rinnovamento di uno sport che ha scelto per il 2014 la strada di un cambiamento radicale. Ma la rivoluzione ha portato solo perplessità. I motori ibridi non piacciono, nemmeno a Adrian Newey, anche perché troppo silenziosi, chiedere per credere a Ecclestone e Vettel, e soprattutto i nuovi regolamenti hanno trasformato le corse in competizioni cervellotiche per “tassisti” chiamati a fare economie di carburante. Complicazioni che hanno tolto alla Formula 1 il fascino della semplicità, della gara a chi corre più veloce, della corsa fra piloti che vanno al massimo. In più, la sostanziale impossibilità di sviluppare la macchina nel corso della stagione, non potendo quasi più effettuare i test, rende il Mondiale ancora più scontato perché di fatto cristallizza le posizioni e i divari tra le squadre. Non è un caso se nel 2013 la Formula 1 ha perso, nel mondo, 50 milioni di telespettatori, e se l'ultimo GP in Canada ha fatto segnare in Italia, in Spagna, in Germania, ascolti più bassi dell'edizione scorsa.

La proposta – Non è un caso, nemmeno, che sia Montezemolo a invitare a un tavolo per provare a disegnare la nuova Formula 1. Il peso politico-economico della Ferrari nel circus è tale che l'invito difficilmente potrà essere ignorato. Perché è vero che la Ferrari ha bisogno della Formula 1, è il team che guadagna più di tutti grazie al bonus riconosciuto in quanto unica scuderia presente a tutte le edizioni del Mondiale. Ma è altrettanto vero che, per il suo appeal globale, anche la Formula 1 ha bisogno della Ferrari. Come scrive Arianna Ravelli sul Corriere della Sera, Montezemolo ha inviato una mail a Bernie Ecclestone e Donald McKenzie, presidente della Cvc, il fondo che detiene la maggioranza della Delta Topco, la società che di fatto controlla la Formula 1. Un fondo cui, come rivelato da Forbes, arriva solo l'8,4% dei ricavi annuali della F1, mentre il 63% viene destinato alle squadre, con una distribuzione che premia le big, inserite nello Strategy Group, e ha scatenato le lamentele delle piccole, Force India su tutte, che si considerano ingiustamente penalizzate. Nella lettera Montezemolo ha espresso ancora una volta le sue preoccupazioni per la situazione attuale del circus, per le difficoltà economiche dei team minori (vedi le vicissitudini della Marussia o della Caterham, il cui futuro prossimo è sempre più incerto), per le regole difficili da capire e soprattutto, aspetto che in Ferrari è particolarmente sentito, alle insoddisfacenti ricadute sulla produzione di serie e sul mercato. Punti già evidenziati a gennaio in un incontro a Ginevra, che però non ha prodotto ripensamenti per la ferma opposizione di Jean Todt.

Novità – Il presidente del Cavallino ha proposto di organizzare l'incontro “in casa”, proprio a Maranello, in occasione del Gran Premio d'Italia. Nel suo progetto, il tavolo dovrebbe coinvolgere non solo i soggetti interni al circus (Federazione, Fom, squadre, sponsor), ma anche i media, le tv, e i principali stakeholder della rete come Google, Apple, Facebook e Twitter. Per la Ferrari, ha dichiarato il portavoce Renato Bisignani a Autosport, “questo approccio proattivo è naturale. C'è bisogno di agire collettivamente, di riflettere guardando il quadro più ampio, di portare critiche costruttive nell'interesse di questo sport, con un occhio alla tecnologia e uno allo spettacolo. Negli anni, la Formula 1 si è consolidata come una piattaforma unica di competizione sportiva e di marketing e deve ora consolidare la sua capacità di attrarre sponsor globali, di rendere le corse più emozionanti e coinvolgere il pubblico”. Mentre Alonso si emoziona alla 24 Ore di Le Mans, Bisignani ha nuovamente smentito le conclusioni del Wall Street Journal, definite forzate in un comunicato della scuderia, che aveva ipotizzato l'abbandono della F1 da parte della Ferrari dopo la recente intervista a Montezemolo. “E' esattamente il contrario” ha spiegato Bisignani. “La Formula 1 è stata la vita per la Ferrari per oltre mezzo secolo e ora siamo concentrati solo su come tornare ad essere competitivi e a vincere. Gli sforzi di Montezemolo e di Mattiacci sono rivolti solo e soltanto a questo obiettivo”. Un obiettivo da raggiungere, magari, anche facendo di Maranello il punto di partenza di una Formula 1 ancora diversa e più colorata di rosso.

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