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Romano Fenati tira il freno di Stefano Manzi

Romano Fenati indagato per violenza privata

La Procura di Rimini ha aperto un fascicolo d’indagine sul caso del pilota della Moto2 dopo il gesto di Misano.
A cura di Valeria Aiello
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Romano Fenati indagato per violenza privata. Questa l’ipotesi di reato formulata dalla Procura di Rimini che ha aperto un fascicolo di indagine sul caso del pilota ascolano che, durante gara della Moto2 a Misano, a oltre 220 km/h, ha toccato il freno della moto di Stefano Manzi. Le indagini della Procura sono affidate ai Carabinieri di Misano che acquisiranno i video e tutti gli elementi utili a ricostruire la vicenda, oltre ad ascoltare Manzi.

Romano Fenati, 22 anni
Romano Fenati, 22 anni
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L’assurdo gesto nei confronti dell’avversario riminese è già costato a Fenati la sospensione della licenza federale, confermata dal tribunale Sportivo FMI lo scorso 14 settembre, il ritiro della licenza per correre nel Mondiale che la Federazione Internazionale ha deciso venerdì, alla vigilia del weekend di Aragon, dopo la squalifica di due gare che gli era stata già inflitta dai commissari FIM a Misano, oltre al doppio licenziamento da parte del team Marinelli Snipers e della sua futura squadra, il team Forward-Mv Agusta.

L’indagine avviata dalla Procura di Rimini è indipendente dall’esposto del Codacons presentato all’indomani dell’incidente e, al momento, non contesta fattispecie più gravi come il tentato omicidio. Nel frattempo per Fenati resta fissata per il prossimo 29 ottobre l'udienza del Tribunale federale che dovrà definire i termini temporali della sua sospensione dalle attività sportive e federali, o decidere altre sanzioni più gravi, anche la radiazione. Al 22enne di Ascoli Piceno è contestata la violazione dell’art. 1.2 del Regolamento di Giustizia della FMI: “Gli affiliati ed i tesserati, comunque soggetti all'osservanza delle norme federali, devono tenere una condotta conforme ai principi della lealtà, della probità e della rettitudine sportiva in ogni rapporto di natura agonistica, economica, sociale e morale, con l'obbligo preminente di astenersi da ogni forma di illecito sportivo, dall'uso di sostanze vietate, dalla violenza sia fisica sia verbale, dalla commercializzazione e dalla corruzione”.

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